La Corte di Cassazione, con sentenza del 2 settembre 2022 n. 25884, ha stabilito che nei giudizi risarcitori da responsabilità medica si delinea “un duplice ciclo causale, l’uno relativo all’evento dannoso, l’altro relativo all’impossibilità di adempiere:
il primo, quello relativo all’evento dannoso, deve essere provato dal creditore/danneggiato, il secondo, relativo alla possibilità di adempiere, deve essere provato dal debitore/danneggiante.
Mentre il creditore deve provare il nesso di causalità fra l’insorgenza o l’aggravamento della patologia e la condotta del sanitario, mentre il debitore deve provare che una causa imprevedibile ed inevitabile ha reso impossibile la prestazione.