Massimo Giuseppe Bossetti è il nome dell’uomo fermato dai carabinieri del Ros perché presunto assassino di Yara Gambirasio. Ha 43 anni, è sposato e ha 3 figli. I Ros sono arrivati a lui per la sovrapponibilità del suo Dna con quello di “Ignoto 1” rilevato sul corpo della ragazza. L’indagini sul Dna sono iniziate dopo il ritrovamento del corpo di Yara, quando sono stati prelevati i campioni di tutti gli abitanti delle zone limitrofe a Brembate. Si era giunti al profilo genetico del defunto Giuseppe Guerinoni, il Dna di “Ignoto1” non era però compatibili da questo dato l’idea che Guerinoni avesse avuto un figlio illegittimo. Voci di paese hanno ricondotto alla donna con cui Guerinoni ha avuto una relazione durante gli anni ’60 e alla fine è stato identificato Massimo Bossetti. In mano agli investigatori non ci sono soltanto la compatibilità biologica ma anche altri elementi. Bossetti vive vicino la palestra frequentata da Yara e al campo dove è stata ritrovata. I tabulati telefonici collocano il cellulare dell’indagato proprio nella zona di Brembate un’ora prima della scomparsa della giovane. Sul corpo e nei polmoni di Yara sono stati ritrovate tracce di polvere di calce e sotto le scarpe dei piombini come quelli usati nell’edilizia. Questo legame col mondo dell’edilizia aveva fatto pensare fin dal principio che l’assassino fosse un muratore, proprio come Bossetti.
Con la casella PEC è piena l’atto va rinotificato.
La Corte di cassazione, con ordinanza n. 2193 del 24 gennaio 2023, ha stabilito sulla questione del perfezionamento della notifica a mezzo PEC che nel